Lunedì 24 gennaio sono state posate cinque pietre d’inciampo nell’ambito delle commemorazioni per la del Giorno della memoria. “Mantenere viva la memoria di quanto è accaduto è importante perché nelle menti di tutti deve essere scolpito ciò che di atroce è successo, per saperlo fronteggiare e fare in modo che non si riproponga mai più”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Cultura Tiziana Gibelli, ricordando 4 persone decedute nei campi di lavoro tedeschi durante la seconda guerra mondiale.

ARTURO BIASUTTI: Nato 1905 viveva in via Nazario Sauro 9 ora via Slataper 16- Deportato Campo di lavoro a  Wasendsted nel 1943, dopo il matrimonio con Tegina Liut e la nascita di Olga, successivamente moglie di Bottecchia Vladimiro  e deceduta 2 anni fa. Deceduto 1.2.1945 per le disumane condizioni di lavoro e sepolto nel cimitero italiano d’onore ad Amburgo.

ANNIBALE TOFFOLO: Nato 1912 in via Piave 13 in una famiglia numerosa, si recò in Germania per lavoro insieme al fratello Riccardo. Venne costretto al “lavoro coatto” vicino a Colonia nel campo di lavoro Troisdorf dove trovò la morte il 22 aprile 1945 e venne sepolto nel cimitero italiano d’onore ad Amburgo.

ANTONIO PILAT: Nato 1898, lavorò a Tarvisio e fu arruolato sia nella prima che nella seconda guerra mondadiale. Abitava in via General Cantore 28, si sposò con Isolina Sartor e ebbe 5 figli. Arrestato nel 1944, morì nel campo di lavoro Kaufering a Landsberg (Baviera) il 20 marzo 1945.

ROMEO PILAT: Nato 1926, fratello di Antonio, visse via General Cantore 28. Morì anch’egli nel campo di lavoro Landsberg dove era stato deportato dai tedeschi il 22.5.1945.