13 GIUGNO – S.ANTONIO DI PADOVA …. AUGURI
6 Giugno 2015
La geografia della nuova Chiesa
6 Giugno 2015
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ESTATE…PER NOI CHE TEMPO E’?

Estate, per la Chiesa e per i cristiani tempo di ferie o di intimità con Dio e vicinanza ai fratelli?

Ritorna l’estate. Ci avvolge con i suoi ritmi, i suoi riti, i suoi desideri, i suoi ludici “santuari” e ci offre, per liberarci dalla fatica del lungo inverno, l’opportunità di un tempo che, chiamato“libero”, c’incatena ad un’infinità di abitudini e svuota di senso, di scopo, di significato le diverse opportunità che invece questo tempo può offrirci.

L’estate e la vacanza non sono nemici della fede, sono tempi da cogliere, da vivere, da riempire.

Benedetto XVI ha detto che “il tempo libero è certamente una cosa bella e necessaria, ma se non ha un centro interiore esso finisce per essere un tempo vuoto che non ci rinforza e ricrea”.

La vacanza non come tempo vuoto ma come tempo di libertà.

Tempo riempibile di senso per non sprofondare poi nella noia, per non rinchiudersi nello smarrimento, per non allontanarsi dalla vita, dal quotidiano perché stufi della sua monotonia.

Anche la realtà della “vacanza”, che ha l’aria di essere qualcosa di scarsamente impegnativo, merita una riflessione, perché non c’è niente di banale, specialmente per uno che si dice cristiano. Ogni realtà della vita dell’uomo ha un senso, anche la “vacanza”, tempo da programmare secondo validi criteri.

Tempo da programmare in una duplice valenza: come comunità parrocchiale e per se stessi.

Come comunità anzitutto.

Dovrebbe essere il gusto genuino dell’accoglienza a caratterizzare le tante iniziative che s’inventano ogni estate sui litorali o all’ombra delle cime.

Il tempo estivo è anche un’opportunità per offrire a se stessi spazi di riflessione, d’incontro con gli altri e con il Trascendente, per crescere nella gratuità, per ritemprare lo spirito nel contatto con la natura e con tutto ciòche è bello.

Nei mesi estivi sembra che si fermi tutto anche l’attenzione, la vicinanza, la solidarietà el’impegno. Che anche la pratica dell’amore vada in vacanza?Si rischia di dimenticare i volti meno appariscenti, quelli nascosti, quelli apparentemente invisibili: i malati, gli anziani, soli, i diversamente abili. Si rischia una visione privatistica ed egoista nel fare vacanza e di rimuovere i problemi della quotidianità.

Come cristiani siamo chiamati a cogliere le molteplici opportunità che questo tempo ci offre,come coltivare le relazioni con gli altri, dedicarsi a qualche servizio di volontariato verso coloro, e sono tanti, che non possono usufruire né di vacanze né di quiete. Non manca, in particolare per i giovani, l’offerta di esperienze intense e significative che aiutano ad aprire i propri orizzonti al mondo, con la possibilità di sporcarsi le mani rendendosi utili ai più poveri: campi di lavoro missionari, viaggi per conoscere e incontrare altre realtà, popoli e culture.

L’estate è anche il tempo per fermarsi, per sostare, per verificarsi, per riprendere in mano la propria vita. Tempo per sé, tempo per gli altri, tempo per le amicizie, tempo per l’essenziale, tempo per lo spirito, tempo per Dio.

E’ il tempo per la bellezza. Attraverso “la via della bellezza” nell’estate è possibile risvegliare il desiderio di senso e la nostalgia dell’indicibile.

Infine, la vacanza, ricorda all’uomo chi egli è: è immagine di Dio chiamato ad immergersi nel non-tempo quando tutto sarà riposo e quiete, incanto e bellezza, gioia e festa senza fine.

Un’estate vissuta così è veramente un “tempo creativo” per sé, per gli altri e per il mondo, che ci permetterà di tornare alle consuete fatiche quotidiane davvero “ri-creati”, più contenti e con la voglia di ricominciare.

( da Quaderni CEI per lo sport e turismo)