Comunicato del Vescovo del 13/03

Meditazione di Papa Francesco
3 Aprile 2020
Messaggio di don Marino 29/03
3 Aprile 2020
Meditazione di Papa Francesco
3 Aprile 2020
Messaggio di don Marino 29/03
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Comunicato del Vescovo del 13/03

Vescovo Mons. Giuseppe Pellegrini

Vescovo Mons. Giuseppe Pellegrini

Carissimi Presbiteri e Diaconi Consacrati e Consacrate Fedeli Laici

     Mi rivolgo a tutti Voi, Fratelli e Sorelle, per esprimere ancora una volta i sentimenti di vicinanza e partecipazione che nutro nei confronti di ciascuno.

     In comunione con alcuni Vescovi del Triveneto, abbiamo scelto le parole del profeta Geremia per riflettere sul momento che stiamo vivendo. Dice il profeta: “Ma per il tuo nome non abbandonarci, non render spregevole il trono della tua gloria. Ricordati! Non rompere la tua alleanza con noi” (Geremia 14, 17-18.21).

     Descrivono molto bene la situazione in cui tutti ci troviamo con l’accorata invo­ca­zione al Signore affinché non ci abbandoni; parlano anche della fatica e della difficoltà che noi, come Vescovi, siamo chiamati ad assumere come pastori delle nostre Chiese in questi giorni di epidemia. Come tutte le persone del nostro Paese, anche noi proviamo paura e preoccupazione, a livello personale e come responsabili delle comunità. Vogliamo sperare, anche se ci rendiamo conto che la strada è lunga ed il cammino esigente. La fede sostiene la speranza che “non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” (Romani 5,5).

     Le notizie di queste ultime ore delineano un quadro in evoluzione riguardo alla diffusione del Coronavirus, che si sta propagando: sono queste le ore decisive per contrastarlo. Tutti siamo perciò chiamati a collaborare attraverso un comportamento responsabile, che si traduce nella scelta di rimanere nelle nostre case: questo è il nostro primo contributo come cittadini.

     Sono giorni di una “quaresima non scelta” e che nello stesso tempo accettiamo con la stessa fede e la stessa speranza, convinti che uniti in questo cammino, con l’aiuto di Dio, canteremo l’inno di ringraziamento.

     Tante nostre comunità cristiane, guidate dai loro sacerdoti, stanno rispondendo bene alla situazione, cercando di mantenere i legami tra le persone, di avere forme di preghiera e meditazione sulla Parola (anche grazie alle formidabili possibilità che ci danno gli attuali mezzi di comunicazione), di garantire in qualche modo i cammini catechetici e formativi, di non trascurare l’impegno caritativo a favore dei poveri, degli ammalati e degli anziani. Mi sento per questo di ringraziare tutti e ciascuno, in parti­co­lare i presbiteri e i loro collaboratori, per il mirabile sforzo nel trovare vie e forme nuove per farsi vicini e tenere unita la Comunità cristiana. Prendo l’occasione per invitare i giovani, studenti, lavoratori e universitari, a non abbandonare le persone in difficoltà, dando una mano come volontari, in collegamento con le Caritas parrocchiali e con i Servizi sociali del proprio Comune.

     Siamo oggi chiamati a rivolgere a Dio una preghiera particolarmente intensa, unita a qualche atto penitenziale – espressione anche di questo tempo quaresimale – secondo quanto è nelle possibilità e suggerisce la fede di ciascuno.

     Divenga nostra la preghiera del Santo Padre “per i pastori che devono accompagnare il popolo di Dio in questa crisi: che il Signore dia [loro] la forza e anche la capacità di scegliere i migliori mezzi per aiutare”; che ”lo Spirito Santo dia ai pastori la capacità e il discernimento pastorale affinché provvedano misure che non lascino da solo il santo popolo fedele di Dio”; che il popolo di Dio continui a sentirsi “accompagnato dai pastori e dal conforto della Parola di Dio, dei sacramenti e della preghiera” (Messa a S. Marta, 13 marzo 2020).

     Come Vi ho già scritto, sentitevi tutti ricordati nella S. Messa che il Vescovo e i presbiteri quotidianamente celebrano, benché non in pubblicoVi chiedo di unirvi tutti in questa intercessione, affinché ci sia concesso di veder presto vinto il male e ricuperata la pace e la salute. Invito tutti a partecipare ad alcuni momenti di preghiera che verranno diffusi attraverso i mezzi di comunicazione in particolare alla preghiera indetta dalla Conferenza Episcopale Italiana in occasione della Solennità di San Giuseppe. Viviamo un momento difficile per il nostro paese. Penso alle categorie più fragili, bambini e anziani. Penso alle famiglie divenute luogo dove reinventare la vita in questi giorni in cui tanta parte delle nostre abitudini va ripensata e ridisegnata. Sono spesso nella mia mente e nel mio cuore quanti sono in prima linea, medici, operatori sanitari, ricercatori: mettono a disposizione le loro capacità e tanti rischiano la loro salute per il bene di tutti. Ho presente anche il mondo del lavoro e i lavoratori: alle preoccupazioni per la salute perso­nale e dei loro cari, si aggiungono quelle legate alle loro attività.

 

IL SUONO DELLE CAMPANE

Chiedo a tutte le Comunità cristiane di dare un segno di unità attraverso il suono delle campane ad un medesimo orario:

QUOTIDIANAMENTE

  • al mattino alle ore 8.00,
  • a mezzogiorno alle ore 12.00
  • alla sera alle ore 20.00

LA DOMENICA

  • anche alle ore 11.00

“La voce delle campane esprime in certo qual modo i sentimenti del popolo di Dio quando esulta e quando piange, quando rende grazie o eleva suppliche, e quando, riunendosi nello stesso luogo, manifesta il mistero della sua unità in Cristo Signore” (Benedizionale, n. 1455).

Il suono delle campane possa essere il segno dell’avvio di un tempo di preghiera, rimanendo nella propria abitazione, unendosi spiri­tual­mente al parroco e a tutta la comunità par­roc­chiale (anche aiutati dagli strumenti tecnolo­gici), nell’ascolto della Parola di Dio, nella recita del Santo Rosario, dell’Angelus o di quanto lo Spirito vorrà suggerirci. La nostra preghiera sia per i malati, i defunti, i familiari, i medici, gli operatori sanitari, i volontari, le autorità pub­bli­che; una preghiera forte, soprattutto per chi è maggiormente in difficoltà.

LA CHIESA

La casa di Dio in mezzo alle case degli uomini resti un segno, anche nella sua apertura, della vicinanza di Dio nei nostri confronti in questi giorni di prova. Rinnovo l’invito ai sacerdoti di dedicare del tempo per la preghiera personale e la confessione in chiesa.

SUSSIDI

Continua l’offerta di materiali e aiuti alla preghiera e alla formazione offerti attraverso i canali della comunicazione. In particolare segnalo l’iniziativa del Servizio diocesano per la Catechesi #stoacasaconTE

INIZIATIVE NELLA FESTA DI SAN GIUSEPPE

La Conferenza Episcopale Italiana in occasione della Solennità di San Giuseppe ha indetto un momento di preghiera che si potrà seguire in diretta su TV 2000, alle ore 21.00. Possiamo unirci oltre che con la preghiera

da casa anche attraverso l’esporre dalla finestra un drappo o un telo con la scritta “NON TEMETE … IO SONO CON VOI (dal vangelo). ANDRA’ TUTTO BENE”.

Un’iniziativa bella e positiva, densa di speranza, che può coinvolgere anche i più piccoli in questi giorni a casa da scuola. Può essere realizzata attraverso la creazione e l’esposizione di disegni e/o striscioni da appendere fuori dalle abitazioni.