CRESIMA
29 Maggio 2015APPUNTAMENTI E AVVISI
29 Maggio 2015FESTA DEGLI ANZIANI – 31 MAGGIO – MESSA CON L’UNZIONE DEGLI INFERMI E PRANZO ASSIEME
SANT’AGOSTINO INSIEME AGLI ANZIANI
Il contributo di esperienza che gli anziani possono apportare al processo di umanizzazione della nostra società e della nostra cultura è quanto mai prezioso e va sollecitato, valorizzando quelli che potremmo definire carismi propri della vecchiaia:
– La gratuità. L’anziano, che vive il tempo della disponibilità, può riportare all’attenzione di una società troppo occupata l’esigenza di abbattere gli argini di una indifferenza che svilisce, scoraggia e arresta il flusso degli impulsi altruistici.
– La memoria. Le generazioni più giovani vanno perdendo il senso della storia e con esso la propria identità. Una società che minimizza il senso della storia elude il compito della formazione dei giovani. Una società che ignora il passato rischia di ripeterne più facilmente gli errori. La caduta del senso storico è imputabile anche a un sistema di vita che ha allontanato e isolato gli anziani, ostacolando il dialogo tra le generazioni.
– L’esperienza. Oggi viviamo in un mondo nel quale le risposte della scienza e della tecnica sembrano aver soppiantato l’utilità dell’esperienza di vita accumulata dagli anziani nel corso di tutta l’esistenza. Questa sorta di barriera culturale non deve scoraggiare le persone della terza e quarta età, perché esse hanno molte cose da dire alle giovani generazioni, molte cose da condividere con loro.
– L’interdipendenza. Gli anziani, con la loro ricerca di compagnia, contestano una società nella quale i più deboli sono spesso abbandonati a se stessi, richiamando l’attenzione sulla natura sociale dell’uomo e sulla necessità di ricucire la rete dei rapporti interpersonali e sociali.
– Una visione più completa della vita. La nostra vita è dominata dalla fretta, dall’agitazione, non raramente dalla nevrosi. È una vita distratta, dimentica degli interrogativi fondamentali sulla vocazione, la dignità, il destino dell’uomo. La terza età è anche l’età della semplicità, della contemplazione. I valori affettivi, morali e religiosi vissuti dagli anziani sono una risorsa indispensabile per l’equilibrio delle società, delle famiglie, delle persone. Essi vanno dal senso di responsabilità, all’amicizia, dalla non-ricerca del potere, alla prudenza di giudizio, alla pazienza, alla saggezza, dall’interiorità al rispetto della creazione, alla edificazione della pace. L’anziano coglie bene la superiorità dell’“essere” sul “fare” e sull’“avere”. Le società umane saranno migliori se sapranno beneficiare dei carismi della vecchiaia.
( Dal Pontificio Consiglio per i laici)