Faceva molto freddo quella sera, Ismail se ne sta-va lì stretto nel suo giubbotto, con il berretto di lana calato sulla fronte e lo sguardo sofferente.
Erano già diversi giorni che dormiva fuori e con il suo amico Hassan continuava a chiedere aiuto al-la Caritas affinché si trovasse un posto anche per loro.
Ma ora proprio non ce la faceva più ad aspettare, Hassan diceva di non preoccuparsi per lui, di pen-sare piuttosto ad Ismail che stava male, aveva la febbre ed un dolore acuto alla pancia.
Quella sera provammo a chiamare in tanti posti, non fu facile trovare una soluzione, ma finalmen-te un posto venne fuori, per Ismail ed il suo amico. Quella mano tesa Ismail non se l’è più dimentica-ta…
In effetti ha avuto bisogno di aiuto a lungo dopo quei primi giorni, alla Caritas aveva trovato il supporto necessario e persone che si erano prese a cuore la sua situazione. E dal canto suo lui si era sempre dato da fare per provare a ricambiare l’aiuto che riceveva e che non dava per scontato.
Nella condivisione del tempo e delle attività più varie, cresceva anche la conoscenza e la fiducia, Ismail si dimostrava un gran lavoratore, deside-roso di rendersi autonomo, di proseguire la sua strada, di realizzare i suoi progetti.
Ismail per diversi mesi è stato sostenuto dalla Ca-ritas per l’alloggio, per problematiche di salute, per la ricerca di un lavoro, ed il suo impegno e la sua determinazione hanno fatto il resto.
La strada percorsa è stata lunga e faticosa, ma con molte conquiste. Ora Ismail ha avviato una sua attività nel settore della ristorazione ed ha potuto ricongiungersi con la moglie; la vita con i suoi progetti va avanti e si arricchisce di nuove pagine, ed il legame con chi quel giorno ha accol-to il suo sguardo sofferente resta vivo e prezioso.