dal 2 al 10 Aprile 2022
3 Aprile 2022
dal 3 Aprile 2022
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3 Aprile 2022

Dal Vangelo secondo Giovanni (8,3-11)

In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più»

Commento di don Federico Zanetti

Scribi e farisei si appoggiano alla Legge. Serve per regolare i rapporti tra le persone ed è stabilita da Dio. Gesù invece parla di amore, di servizio, di piccoli e ultimi. Sono tutte categorie discrezionali su cui si insinua l’opinabile, il grigio, e non si può stabilire con precisione chi ha ragione o chi ha torto. Quando viene portata loro questa donna, sorpresa in flagrante adulterio, intravvedono l’occasione d’oro per mettere davanti agli occhi del maestro che certe cose non si possono risolvere con i buoni sentimenti. Mentre la trascinano al suo cospetto, per una volta contenti che ci sia molta folla intorno a Gesù, sono convinti che anche questo maestro della misericordia dovrà ammettere che il mondo si divide in giusti e peccatori e che è la Legge, oggettiva e concreta, a stabilire chi sta di qua e chi sta di là. Non possiamo nasconderci che anche noi, spesso, vorremmo avere assolutamente ragione grazie alle Legge. Vorremmo essere autorizzati a tagliar fuori. Chiudere definitivamente il giudizio su alcune persone. Quando Gesù li costringe ad attendere, con un atteggiamento strano ma apparentemente inconcludente, pensano di averlo finalmente costretto, per una volta, a dar loro ragione. Ma non si accorgono che Gesù sta compiendo un gesto molto significativo: sta scrivendo con il dito sulle pietre del cortile del tempio. La tradizione biblica ricorda che la Legge è stata scritta con il dito di Dio sulla pietra (Es 31,18 e Dt 9,10). Gesù sta per scrivere una nuova legge, ma non sulla pietra, dove non rimane segno. Infatti, con le sue parole, incide dritto dritto nelle coscienze di chi lo sta ascoltando.

Non da ordini, ma solo una indicazione su chi deve cominciare a mettere in pratica la Legge: “Chi è senza peccato…”. Il resto lo fanno direttamente gli scribi e i farisei. La legge di Gesù non è scritta nei codici, ma muove direttamente il cuore. Un cuore che si rende conto quante volte si è avvicinato pericolosamente al peccato, quante volte è stato salvato in extremis, quante volte è stato a sua volta perdonato e amato, è disposto volentieri a dare una seconda o una terza possibilità prima di condannare. Al termine di tutto, le parole di Gesù: “Va e d’ora in poi non peccare più”, non raggiungono solo l’adultera, ma anche ciascuno degli altri, che non hanno avuto il coraggio di definirsi perfettamente giusti. La donna quindi è invitata a uscire da una vita adultera, scribi e farisei a non condannare più a morte persone che possono provare a redimersi. Noi siamo invitati a prendere sul serio la chiamata al perdono del nostro prossimo. Soprattutto perché il più delle volte siamo pronti a condannare per colpe molto minori di quella raccontata nel Vangelo.