19 Agosto 2018
17 Agosto 2018dal 18 al 26 agosto 2018
17 Agosto 2018Commento al Vangelo del 19/08/2018
Commento di padre Ermes Ronchi
Giovanni mette in scena il resoconto di una crisi drammatica. Dopo il lungo discorso sul pane dal cielo e sulla sua carne come cibo, Gesù vede profilarsi l’ombra del fallimento: molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui. E lo motivano chiaramente: questa parola è dura. Chi può ascoltarla? Dura era stata anche per il giovane ricco: vendi tutto quello che hai e dallo ai poveri. Dure le parole sulla montagna: ama i tuoi nemici, se uno ti colpisce porgi l’altra guancia. Ma ciò che Gesù propone adesso non è una nuova morale più o meno ardua, ma una visione ancora più rivoluzionaria, una fede ancor più dura da comprendere e da accettare: io sono il pane di Dio; io trasmetto la vita di Dio; la mia carne dà la vita al mondo. Nessuno aveva mai detto io con questa pretesa, questa autorità. E poi nessuno aveva mai parlato di Dio così: un Dio che non versa sangue, versa il suo sangue; un Dio che va a morire d’amore, che si fa piccolo come un pezzo di pane, si fa cibo per l’uomo. Finita la religione delle pratiche esterne, dei riti, degli obblighi, questa è la religione del corpo a corpo con Dio, fino a diventare una cosa sola con lui. Ed ecco la svolta del racconto: forse volete andarvene anche voi? C’è un velo di tristezza in Gesù, consapevole della crisi in atto. Ma c’è anche fierezza e sfida, e soprattutto un appello alla libertà di ciascuno: siete liberi, andate o restate, ma scegliete seguendo quello che sentite dentro! Sono chiamato anch’io a scegliere di nuovo, andare o restare. E mi viene in aiuto la stupenda risposta di Pietro: Signore da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna.