Carissime e carissimi,

     non si attenua ancora la pandemia che ci ha colpiti e che ci mette ora a dura prova: come ci ricorda il Papa nel messaggio di venerdì, siamo in balia di una tempesta che sta sommergerdo la barca in cui ci troviamo. E siamo tutti nella stessa barca in tutta la terra. Credevamo ci essere così forti da essere onnipotenti e ci troviamo fragili in balia di eventi che riusciamo per ora solo ad arginare parzialmente.

     Si elevi ancora più forte il nostro grido di supplica e di affidamento: “Signore, non t’importa che noi moriamo?”.

     Certo! A Gesù importa, importa tantissimo. Scoppia in pianto sulla tomba dell’amico Lazzaro, è vicino a Marta e Maria, dimostrando tutto il suo affetto e nello stesso tempo la fragilità della condizione umana che anch’Egli ha assunto.

     Ma non si ferma al pianto! Il Vangelo di oggi ci rivela Gesù Cristo come il Dio e la sorgente della vita: “Io sono la resurrezione e la vita!”. Nella ressurezione di Lazzaro si esprime e si anticipa la vittoria di Cristo sulla morte e si rafforza la nostra speranza.

     “Credi tu questo? Credo Signore…” Ci associamo a Marta in questa proclamazione di fede, che è quella che rinnoveremo a Pasqua. Nel frattempo non lasciamo la nostra preghiera e il nostro contatto con Dio tramite le tante forme: dalle iniziative dio­cesane che possono aiutarci nella preghiera, alle mail e whatsapp con cui ci teniamo in contatto.

      Anche senza comunità ogni giorno celebro la S. Messa per invocare l’aiuto del Signore

     Un caro saluto a tutti.

Don Marino