5° CONVEGNO ECCLESIALE NAZIONALE DI FIRENZE 9-13 NOVEMBRE

APPUNTAMENTI PARROCCHIALI
8 Novembre 2015
LOTTERIA SANT’AGOSTINO 2015
8 Novembre 2015
APPUNTAMENTI PARROCCHIALI
8 Novembre 2015
LOTTERIA SANT’AGOSTINO 2015
8 Novembre 2015

5° CONVEGNO ECCLESIALE NAZIONALE DI FIRENZE 9-13 NOVEMBRE

5° CONVEGNO ECCLESIALE NAZIONALE

DI FIRENZE 9-13 NOVEMBRE

E’ il convenire di una chiesa sinodale che rifletterà sul tema “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”.

Cinque giorni intensi di incontri, relazioni, tavoli di lavoro che vedranno camminare insieme laici, preti e religiosi, da tutte le diocesi d’Italia. Dalla nostra Diocesi sono 9 . Punto di partenza è l’esortazione apostolica “Evangelii Gaudium” che Papa Francesco ha donato alla chiesa ancora il 24 nov. 2013.

Cinque sono le vie e i verbi del Convegno:

uscire, annunciare, abitare, educare, trasfigurare.

USCIRE:«Uscire», per la Chiesa, non è anzitutto il risultato di un impegno volontaristico, bensì la risposta ad un invito che proviene da Dio stesso, dalla sua chiamata coinvolgente attraverso Gesù Cristo nello Spirito.

Senza dubbio, l’«uscire verso» dovrebbe essere preceduto e accompagnato dall’«uscire da»: ossia, la libertà della testimonianza esige di passare attraverso un’esperienza personale e comunitaria di liberazione, di abbandonare o almeno di purificare forme convenzionali, strutture irrigidite.

ANNUNCIARE:Chi “annuncia” dà una notizia, informa qualcuno di qualcosa che può provenire da se stessi o da altri. Spesso non è facile farsi ascoltare e trovare predisposizione in chi ascolta, perché viviamo in un contesto dove si parla continuamente, i messaggi si accumulano e possono diventare sovrapponibili o contrastanti. Tutto questo riduce o fa svanire il desiderio di ascoltare. Inoltre chi annuncia spesso annuncia solo se stesso e la propria parziale visione del mondo e della fede. È quindi fondamentale che chi annuncia porti dapprima una testimonianza, in modo da suscitare domande senza sprecare troppe parole, e provocare la mente e il cuore per predisporre all’ascolto.

ABITARE:

Abitare” è una bella parola, che esprime alcune situazioni concrete della nostra vita. Indica fra l’altro il modo fiducioso, l’approccio familiare con cui ci rapportiamo alle cose e alle persone. Ecco perché, forzando un poco il significato del verbo, potremmo dire che, certamente, noi abitiamo luoghi, ma soprattutto abitiamo relazioni.

Si tratta di relazioni nelle quali ci troviamo sempre ben orientati. Si tratta di relazioni che impegnano il nostro agire e che ci chiamano a interagire con esse. Quando abitiamo un qualche luogo, in altre parole, vi troviamo sempre un senso, una possibilità di orientamento. Nel mondo che abita questo senso il cristiano lo trova nella Parola di Dio.

EDUCARE:

All’educazione bisogna dedicare un’attenzione qualificata, non tanto perché viviamo in tempi di “crisi educativa”, ma perché senza educazione è impossibile crescere come persone umane.

Educare è la via che più di tutte contribuisce a costruire il “vero umanesimo”, perché il «compito principale dell’educazione, è soprattutto quello di formare l’uomo, o piuttosto di guidare lo sviluppo dinamico per mezzo del quale l’uomo forma se stesso ad essere uomo».

Educare è umanizzare, è prendersi cura dell’umano per portarlo a pienezza, è prendersi cura della persona, è sostenere e sviluppare processi di crescita e di innovazione a servizio delle persone e della società.

TRASFIGURARE: “Trasfigurare” è sguardo di fede, dunque uno sguardo “altro” sulla realtà dell’umano, del mondo e della storia. Per questo, la quinta via di umanizzazione, Trasfigurare, rappresenta la sintesi delle quattro vie che la precedono che, a loro volta, sono il frutto di una realtà trasfigurata.

Non vivo più io, ma Cristo vive in me. E questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me” (Gal 2,20). In queste parole dell’apostolo vi troviamo il senso pasquale del “Trasfigurare”, che è l’esperienza evangelica in cui l’umano – persino quando è colto dentro i suoi limiti e le sue debolezze diventa consapevole e capace delle sue migliori e più belle possibilità. In questa prospettiva, “Trasfigurare” consiste nell’attitudine a umanizzare il più possibile l’umano e tutto ciò che esiste, il creato intero, secondo la misura, la statura e la figura di Cristo Gesù crocifisso e risorto.